Lacrime di gioia

Lacrime di amore.

Aver raggiunto un traguardo, un obiettivo tanto sognato ti lascia per qualche giorno uno stato di stordimento profondo. Penso che sia accaduto tutto molto in fretta. Solo ora sono riuscita a metabolizzare cosa sia successo.

E’ stata un’impresa che ho desiderato con tutto il cuore, sia per la difficoltà delle due maratone al giorno che mi affascinava tantissimo sia per lo scopo ambientale che mi spingeva ad arrivare fino a Capo Nord.

I cambiamenti climatici mi preoccupano moltissimo.

Rappresentano una minaccia molto grave e le loro conseguenze si ripercuotono su molti aspetti diversi della nostra vita. La crisi climatica ha aumentato la temperatura media globale e sta portando a temperature estreme più frequenti, come nel caso delle ondate di calore. In molte regioni europee si deve far fronte a siccità sempre più frequenti, gravi e prolungate. Si prevede che i cambiamenti climatici determineranno inoltre un aumento delle precipitazioni in molte zone. L’aumento delle precipitazioni su lunghi periodi porterà principalmente a esondazioni dei fiumi.

Come per ogni impresa la paura mi spinge a portare il mio corpo al limite per sensibilizzare la società su un problema o una questione che mi sta molto a cuore.

E’ stata un impresa difficile?

Se riguardo le foto e i video, di quei giorni in Norvegia mi chiedo come abbia potuto farcela. Soprattutto per il meteo e il dislivello. Però se ripercorro con la mente ogni metro corso penso che sia stata una delle più belle e meno faticose di tutte le mie imprese. Più divento “grande”, più aumenta la consapevolezza delle mie capacità e soprattutto riesco a capire meglio la mia mente. Ho gestito le difficoltà con forza e determinazione. Mi ero allenata bene. Infatti è l’impresa dove ho corso di più, la parte camminando è stata di pochi km, mediamente 4 km su 84.

Sono felice perché non ho mai pensato di arrendermi.

Quando la mia testa si fissava su un dolore la portavo a distrarsi su altro. Contando le strisce della strada, concentrandomi sulla meraviglia dei paesaggi. Devo dire che i colori, i profumi, l’immensità della natura mi hanno spinto avanti dandomi l’energia per affrontare ogni passo. L’arrivo a Capo Nord è stato il più emozionante della mia vita. Sembra davvero la fine del mondo. Quando sono arrivata sotto il Globo mi sono sentita da una parte invincibile dall’altra piccolissima di fronte all’immensità e meraviglia del nostro pianeta. La costa norvegese si frantuma in una miriade di isole e isolotti, i fiordi sono unici, con montagne a picco, cascate e piccoli insediamenti in angoli inimmaginabili. Si respira un’atmosfera fiabesca, con l’orizzonte che sembra perdersi all’infinito.

Cosa mi porterò nel cuore da questa impresa?

Tantissime cose.

La luce: la luce estrema. Il sole non tramonta mai, e a mezzanotte lo si può ammirare mentre tocca la linea dell’orizzonte per poi subito risalire.

Il verde: le sfumature di ogni tipo di verde mi dipingevano gli occhi di vita.

Il rumore dei miei passi: il ritmo dei miei passi sull’asfalto Norvegese.

Le renne:  che corrono di fianco a me.

I datteri: sono stati la mia fonte principale di energia.

I sorrisi del mio team: aiuto prezioso nei momenti difficili.

Lacrime di gioia: il sapore del sale in bocca.

 

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