Io, la radio e il mio Personal Best

Tra tutti i chilometri che ho percorso nella mia vita, mai avrei pensato che, un giorno, una parte di questi avrebbero incluso il mondo radiofonico. Invece, eccomi qui. Seduta, davanti al microfono negli studi di Radio 24, insieme al collega Silvio Lorenzi, pronti per intervistare un personaggio del mondo dell’atletica. 

Queste avventure, come nel migliore dei copioni, nascono sempre per caso oppure, come piace pensare a me, arrivano perchè alla fine il puzzle deve completarsi e alcuni pezzi si scovano in modo naturale, ingenuo, spontaneo. É proprio con questi aggettivi che definirei la nascita del programma Personal Best; una creatura che doveva venire alla luce in modo naturale, accompagnata dalla stessa leggerezza che trasmette la falcata di un runner durante il suo allenamento mattutino. 

L’idea di creare un programma come Personal Best è stata di Silvio Lorenzi il quale, con grande abilità e lungimiranza, ha saputo modellare un diamante grezzo, trasformandolo in un prezioso gioiello.  Inoltre, la capacità di Silvio nello scovare sempre gli argomenti e i personaggi più interessanti da intervistare, permette al programma di essere sempre fresco, aggiornato, leggero e focalizzato allo stesso tempo. 

Il giorno in cui Silvio ha deciso di scegliermi alla conduzione insieme a lui mi ha riempito di orgoglio e, sento di ringraziarlo immensamente per questa grande opportunità che mi ha concesso.

Io e lui abbiamo instaurato sin da subito una buona sincronia sia nel confronto durante la settimana, sia quando siamo in onda. Questa sensazione di essere sulla stessa linea d’onda si è rafforzata quando ho saputo che siamo nati lo stesso giorno. Forse, questo è un elemento che ci ha aiutato a sviluppare questa particolare alchimia. 

Personal Best parla di sport, dà voce a quegli atleti che spesso non hanno la fortuna di godere della mediaticità riservata alle discipline più esposte, forse più seguite e, in certi casi, meno praticate di quanto lo sia invece la corsa e in parte il nuoto e il ciclismo. Le interviste agli atleti si allacciano agli angoli dei consigli del coach Fabio Vedana e della nutrizionista Francesca Deriu. Trattiamo anche temi legati alle performance atletiche con focus sui materiali migliori, i metodi di allenamento più efficaci e gli eventi più importanti del mondo dell’atletica. 

La domenica è il giorno di Personal Best: alle 6:30 della mattina la puntata va in onda per la prima volta, poi viene riproposta alle 16:15, in modo da poter intercettare anche chi non è propriamente mattiniero. Inoltre, le puntate sono presenti in formato podcast sul sito e sulla app di Radio 24 – per chi si perdesse le registrazioni della domenica. 

Il terzo anno della trasmissione è iniziato da poco e le emozioni che vivo in radio sono sempre speciali. L’adrenalina che sale durante il countdown che anticipa l’inizio della puntata; il suono della mia voce che viene trattato, attutito, in una certa misura modellato dal microfono, i miei appunti e le domande preparate per l’intervista. Dall’altra parte del tavolo vedo Silvio: il suo sguardo incrocia il mio e la consapevolezza di aver preparato nel migliore dei modi la puntata si mischia al sentimento di amicizia che ci lega e ci responsabilizza verso noi stessi e verso i nostri spettatori. Si, perchè quando si va in onda vogliamo che il prodotto finale renda giustizia al lavoro svolto durante la settimana, proprio come un atleta desidera che la propria gara vada per il verso giusto dopo il lavoro negli allenamenti settimanali. 

Sapere che Personal Best riscuote un buon successo, mi riempie di gioia. In fondo, diverse persone, scelgono te e il tuo programma per riempire uno spazio della loro giornata, ricercano nel tuo lavoro nuove conoscenze, un modo per alleggerire il carico dei loro pensieri mettendo in stand-by, anche solo per trenta minuti, la loro quotidianità.

Tutto ciò mi trasmette una sensazione nuova, diversa dalla corsa, simile al momento in cui doni un pensiero a qualcuno.

Sento la responsabilità di curare questa creatura, perchè è entrata a far parte della mia vita aggiungendo un nuovo tassello, nascosto per tanto tempo e rivelatosi nella sua forma più spontanea e genuina. Questo percorso non era previsto nella rotta che fino a tre anni fa avevo tracciato sulla mappa della mia vita ma, dopotutto, è come se si fosse allungato il tragitto per poter vedere un nuovo luogo, ancora inesplorato. 

Ora sento il fruscio delle cuffie che ho appena posto sulle mie orecchie, il livello dei volumi che viene bilanciato dalla regia, quella luce rossa che si accende, la pubblicità che anticipa la sigla. Tra poco siamo in onda per una nuova puntata di Personal Best e io mi sento pronta. Il microfono non incute più quel senso di timore reverenziale che ti assale le prime volte; in questo momento ho il controllo dello strumento e, quando c’è il controllo, allora arriva il momento di esprimere le proprie potenzialità nel miglior modo possibile. 

Sono concentrata e impaziente di ascoltare la voce del prossimo ospite. Parte la sigla e dò un’ultima occhiata alla scaletta e alle domande. Tutto è sistemato al proprio posto in studio.

Pronti per la conquista del nostro Personal Best? Si va, si, si va….

Buona radio a tutti,

Ivy

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