Sei felice?

Sei felice? E’ una domanda che, ci poniamo ogni giorno.

Comincio a rispondere io con il dire che sono molto felice. E’ facile per me, ho una famiglia che mi ama e che amo più di ogni altra cosa, ho amici con cui ridere e piangere di gioie e dolori, sto bene, nel senso che riesco a gestire il mio cuore, la mia tiroide e la mia fortissima emicrania. Ho un lavoro che amo tantissimo e soprattutto ho diverse passioni che mi portano ad amare ogni secondo della mia vita.

Penso però che tutto questo non basti. Lo sapevate che la felicità è anche una competenza e quindi, pensate un po’, ci si può allenare ad essere felici. Wow! Chi l’avrebbe detto!

Prima di fare il corso di CHO, Chief Happiness Officer, pensavo che la felicità fosse solo un emozione. Il percorso mi ha permesso di capire quanto sia importante allenare ogni giorno la mia felicità.

Sapete cosa mi permette di essere felice? La consapevolezza di poter cambiare le cose. Non dico, ovviamente, gli eventi esterni, ma come interpretarli. Facciamo un passo indietro: la valutazione cognitiva è il modo in cui noi interpretiamo gli eventi, è il nostro filtro della realtà. La valutazione cognitiva determina la nostra risposta comportamentale, emozionale e fisiologica.

Quindi l’importante è come reagiamo alle difficoltà che si presentano. Ho imparato, dalle mie esperienze, a trovare degli elementi positivi in ogni evento, modificando il mio modo di guardalo. Per esempio, nel caso di un infortunio, ho acquisito l’abilità di provare un altro sport al posto della corsa, di utilizzare il tempo degli allenamenti studiando o scrivendo.

Penso che dalle difficoltà si possa imparare moltissimo. Possono addirittura rappresentare delle opportunità che ci portano a scegliere. Non dico che sia facile vedere una risorsa in un’esperienza negativa, ma con l’allenamento si può diventare sempre più resiliente.

Questo non vuol dire che una disgrazia non sia una disgrazia, che un lutto non sia un lutto, non raccontiamoci bugie. Sto solo dicendo che dobbiamo imparare a ristrutturare la nostra valutazione cognitiva, in modo che dalle difficoltà possiamo portare a casa un insegnamento che ci renda più forti la volta successiva, in circostanze analoghe.

Per concludere mi piace pensare che, qualsiasi cosa accada, io vivo il momento, mi godo il “il qui e ora”, accettando e provando a superare gli ostacoli che la vita mi “regala”.

Share it