Il mio 2020

Ultimo giorno dell’anno, 31 dicembre 2020

Mi sveglio come al solito molto presto, ho una sensazione strana, forse di liberazione? Non so! Vado in cucina per la colazione, mi preparo pane e burro e marmellata e un buon cappuccino. Nel frattempo penso al sogno appena fatto, c’era la mia mamma, era felice perché tornava all’ università. Sorrido, mi si riempiono gli occhi di lacrime, quanto mi manca!

La sensazione non mi abbandona, come un film ripercorro ogni mese di questo 2020.

Gennaio, tanto entusiasmo: ho programmato la mia impresa, gioia allo stato puro. Contatto i primi sponsor. Febbraio: i casi di Covid aumentano, prime restrizioni, tutto il lavoro viene annullato. La scuola viene chiusa. Marzo: tutti a casa. Tutti on line, essendo in cinque ognuno ha una stanza, mi rimane la cucina e i bagni. Ogni tanto mi manca l’aria, sento un peso al petto. I casi continuano ad aumentare. Cresce la paura, non tanto per me, ma per mio papà, per le persone a me vicine con patologie. Faccio fatica a dormire, mi sveglio in continuazione. Non si può correre fuori. Solo sui tapis roulant o in casa, al massimo 200 metri dalla propria abitazione. Decido di fissare obiettivi giornalieri, mi aiuta a dare una certa quotidianità. Leggo, studio, creo. Faccio fatica, però ad accettare la situazione. Partono le video chiamate su Zoom. Qualche webinair. La felicità più grande è godermi i ragazzi, la sera ci dedichiamo ai giochi di società, film, serie. Pizza, torte e biscotti completano l’energia dell’amore. Li guardo, li osservo senza farmi vedere, sono bravi, resilienti, sono una forza della natura. Dopo una notte completamente in bianco, esco e faccio una passeggiata, girando vicino a casa. La mia mente continua a lavorare, continua a pensare a cosa si può fare. Mi sento inutile. Vado in box a prendere il cavalletto per dipingere e guardando il corsello (il vialetto dei box), mi viene un idea. Si può correre qui: prendo la rondella, misuro ed ecco qui 87 metri più curva di 3 metri e ritorno. Perfetto! Primo giorno 6 km, ogni km cambio giro, è buio, la luce entra solo da una grata. Mi sento un topino, ma correre mi fa sentire bene.

50challenge è il nome della mia prossima sfida.

Chiunque può partecipare, chi ha una passione, un talento. Ho chiesto di metterlo a disposizione di tutti per raccogliere fondi per il Policlinico di Milano. Aprile: il 13 aprile nel rispetto del decreto ho corso per 50 km nel vialetto dei box di casa mia. Ognuno mi ha accompagnato a suo modo: chi ha letto 50 pagine, fatto 50 flessioni, cucinato 50 biscotti, praticato 50 minuti di yoga, 50 km in bicicletta sui rulli. L’importante è che il numero fosse 50. Dal primo decreto di restrizione al 13 aprile sono passati 50 giorni. Abbiamo prodotto talmente tanta energia che ho deciso di scendere di 10 km ogni domenica fino al 4 maggio. ho raccolto 3000 euro circa. Maggio: finalmente si può uscire di più e fare piccole cose. Avevo sognato una festa in grande per il mio 50 esimo compleanno il 28 maggio, ma non ho potuto fare molto. Giugno luglio e agosto: li metto insieme, perché ho ricominciato seriamente ad allenarmi per provare a fare un record a settembre. Da Bormio allo Stelvio 21 km 1400 metri di dislivello arrivando a quota 2758 metri. Si ricomincia con il lavoro. Poco, ma si ricomincia. Settembre: si parte per Bormio da sola, qualche giorno per acclimatarsi, per essere in forma il 17.

Parto e dopo 21 km è record femminile master 50.

Sono felice per il record, moltissimo, anche se i casi Covid continuano ad aumentare. Ottobre: nuove restrizioni. Novembre: ci dividono in zone rossa, arancione e gialle. L’incubo riparte. Non sono preparata e il mio stato emotivo ne risente. Sono intollerante e demotivata. Fisso l’obiettivo della Maratona di Reggio Emilia per il 13 dicembre. E’ come prendere aria. Mi alleno tantissimo. Purtroppo sempre sola. Dicembre: continua zona rossa fino al 7 poi Caterina riprende scuola, meno male. Sono preoccupata per Cecilia, 7 ore online il primo anno di università. Mi spiace. Arriva il giorno della maratona: gara particolare, mi ritiro e la delusione è enorme. Avrei voluto dare un senso a quest’anno facendo il mio record sulla maratona. Natale senza mio padre che vive a Monza è strano. Mi è mancato moltissimo. Per fortuna la gioia l’amore della mia famiglia ha cancellato la tristezza. L’ho visto soltanto il 27 prima di andare da mia sorella. Giornata meravigliosa, abbiamo mangiato, giocato, ci siamo stretti forte con gli occhi.

Ed eccomi qui ora con lo sguardo nel vuoto aspettando l’anno nuovo.

Ho capito perché fino a 10 minuti fa avevo questa angoscia. Non sapevo cosa desiderare per il 2021. Se avessi una bacchetta magica? Oltre a far sparire il virus, ovviamente, vorrei imparare ad assaporare la felicità nelle piccole cose. Il qui e ora sognando grandi progetti. Pensando sempre in positivo. Ecco cosa vorrei!

Buon anno a tutti!

 

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