Ieri sera sono tornata dalle mie vacanze estive e mi sono sentita leggera.

In questo agosto, tanto agognato e desiderato, mi sono accorta di aver assaporato i momenti senza fretta e senza ansia. Me li sono semplicemente goduta. E’ stato come dipingere un quadro. Quando dipingo non ho nessuna fretta e prendo il bello del momento che vivo. Le sfumature che il cielo mi regala in quel momento, colgo la bellezza di quello che mi circonda e la metto nel mio cuore, per ricercarla nei giorni in cui quello stesso cielo non ci sarà.

Questo mi ha fatto pensare che la felicità è possibile trovarla accanto a me quotidianamente. Non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo.

Il punto cruciale è stabilire che cos’è sia realmente la felicità.

Perché ogni nostra decisione è guidata dalla ricerca della felicità. A volte non mi rendo conto di quanto io sia fortunata ad avere tutto. Ho una splendida famiglia, ho una passione come il running che mi riempie il cuore e mille progetti ancora da voler realizzare. Eppure stupidamente, o più semplicemente, ingenuamente, mi capita di ricercarla altrove.

Ma cosa cerco veramente?

Questa domanda, mi ha portato a pensare a Settembre che da sempre per me è come se fosse un nuovo inizio, più atteso del nuovo anno. Ogni anno infatti a Settembre, è come se ripartissi da capo. Nuovi propositi, nuovi progetti lavorativi, con più carica e con più entusiasmo. Per poi vedere il mio entusiasmo, scemare col passare delle settimane.

Quest’anno però sento che sarà diverso. Quello che è successo a tutti noi questa primavera, mi ha profondamente cambiata. Ho capito che la felicità va assaporata, attimo dopo attimo.

Così in vacanza mi sono fermata e ho disegnato il mio percorso verso la mia felicità. Quest’anno mi sono ripromessa di seguire questa mappa e di non dimenticarla dentro ad un cassetto, come è successo con tutte le altre che ho disegnato gli anni passati. Questo sarà il mio stimolo per restare motivata e cercare di realizzare la mia felicità.

Che cosa ho scritto nella mappa?

E’ un segreto, perché in fondo le cose più importanti sono quelle che non si dicono…