Nuovo lockdown a Milano. E ora cosa faccio?!

Da oggi, venerdì 6 novembre, Milano è nuovamente in lockdown.

Personalmente sono molto disorientata. Vivo di riflesso il disagio dei miei ragazzi, sto provando sulla mia pelle le difficoltà lavorative e, sportivamente parlando, ho un grosso punto interrogativo che mi offusca la mente.

Sì, perché, come avevo scritto non molto tempo fa, il mio ultimo obiettivo stagionale erano i Campionati Italiani di Maratona che si svolgeranno (o si sarebbero dovuti svolgere…qualcuno sa aiutarmi in questo?!) a Reggio Emilia a metà dicembre. Ma con tutta questa confusione tra zone rosse, arancioni e gialle, l’unica cosa che mi è chiara è che fino a nuovo ordine, non potrò muovermi dalla mia regione.

Cosa fare?

Per darmi una risposta, provo a partire dalla base. Ovvero fare riferimento a cosa dice il nuovo DPCM in tema di Sport e in particolare, di running, nelle zone rosse sotto lockdown. Le FAQ del Governo hanno specificato che ‘Si può correre , purché da soli (o con conviventi) e rispettando le distanze se si incrociano altri runners. Non servono mascherina nè autocertificazione, e l’attività non va necessariamente svolta nei pressi della propria abitazione.’

Bene. A questo punto c’è da capire come comportarsi nella preparazione della Maratona. L’organizzazione di Reggio Emilia ancora non ha fatto sapere nulla, a parte confermare la mia avvenuta iscrizione. Mi piacerebbe che qualcosa dicessero, anche perché, se Campionati Italiani devono essere, lasciare fuori tutti i runners provenienti dalle Regioni sotto lockdown, renderebbe la definizione di ‘italiani’ al quanto fuorviante.

Ma forse il centro della questione non è neppure questo.

E’ che non riesco ad allenarmi in questo clima di incertezza. Forse come è stato detto, ci vuole fantasia e curiosità, e fare di necessità virtù. Ma sinceramente, dopo aver corso, tra Marzo e Aprile, su di un perimetro di duecento metri dentro ad un box, ritornare ora a quella situazione, proprio non mi va. Certo, potrei uscire la sera con la luce frontale o cercare nuovi percorsi meno battuti per evitare assembramenti sportivi, ma…Una donna, sola, la sera…Mi sembra la trama di un film già visto e che non voglio mai più rivedere!

Non so davvero cosa fare!

Ho pensato molto se scrivere questo post, perché un pò di pudore, nel raccontare le mie debolezze, mi è rimasto nonostante tutto. Ma poi mi sono detta che non dovevo vergognarmi ma, al contrario, che raccontare la mia situazione e condividerla, può aiutarmi e aiutare anche  altre persone che come me, stanno vivendo una situazione di disagio, sportivo, lavorativo, di vita quotidiana.

Se il trauma della pandemia e del nuovo lockdown ci ha reso tutti più fragili, parlare a voce alta potrebbe aiutarci a ritrovare un pizzico di solidarietà e di tranquillità nel non sentirci soli in questa situazione.

Quindi se ti va, raccontami di come stai cercando di superare questo momento.

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